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Buco nell'acqua (1991)

L’arte di Donatella Vici è un’arte del silenzio. Il silenzio come possibilità praticata e richiesta di disporsi all’ascolto. (...) Il processo creativo di Donatella Vici è basato sulla contemplazione e sull’attesa, ma non è mistica, ha con la materia e con la vita un rapporto profondo, un coinvolgimento che diventa conoscenza perché schiude, rende permeabili, crea un passaggio tra sé stessi e l’essenza delle cose. 

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- Cristiana Perrella

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L’opera mette in scena un paradosso: un buco nell’acqua, un fenomeno impossibile in questa realtà dimensionale in cui siamo immersi, ma non certo inattuabile se ci si sposta in un piano diverso, il piano della riflessione interiore creativa. Compare dunque davanti ai nostri occhi un’ acqua solida, con una grande frattura, un vero buco vuoto. Ci si domanda: ”possibile che sia ghiaccio?”. No, non lo è; siamo in presenza di un semplice processo di trasformazione alchemico naturale: il grassello di calce, sciolto in acqua, a contatto con l’aria genera una reazione chimica che produce un film di un certo spessore sulla superficie, dando l’impressione di un cambiamento di stato dell’acqua da liquido a solido.

Donatella Vici in questo lavoro  utilizza questa prerogativa della calce dall’aspetto fortemente evocativo, per trasportarci in una dimensione altra, in un paesaggio silenzioso ed indurci ad una riflessione profonda dentro noi stessi.

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- Donatella Vici

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