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Antigraziosi (2001)

L’opera era composta da proiezioni fotografiche in scala monumentale su Porta del Popolo di immagini raffiguranti corpi nudi di donne anziane aventi il volto dell’artista, e da una stampa fotografica raffigurante finti manifesti pubblicitari affissi in contesto urbano che presentavano le stesse immagini proiettate a Piazza del popolo. Il pannello fotografico fu esposto presso l’Acquario Romano.

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- Donatella Vici 

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Per Donatella Vici il luogo del potere è il corpo  femminile, o meglio quello che la società vuole che il corpo femminile sia, palestrato, curvilineo in maniera esagerata, gonfiato ed “in tiro” sempre e comunque, qualunque sia la natura originale. La Porta del Popolo, dalla parte della piazza, è il luogo sul quale proiettare questi strani corpi “costruiti” al computer dall’artista. Dalla piazza, infatti, si diparte il tridente, le tre strade che attraversano e costituiscono il cuore di Roma, nel quale boutique di moda, ateliers, istituti di bellezza, parrucchieri di grido e ogni altro luogo di confezione e manutenzione del corpo brulicano e fervono di lavoro.

Costruiti come dei cadavres exquis, generati da surrealisti un po’ perversi, questi corpi possiedono tutti la bella testa un po’ severa dell’artista, privata dei capelli, nascosti dal trucco, ad essa si attaccano corpi vecchi e vizzi, come prosciugati, oppure grassi e sformati, al punto di possedere una sola forma, tirata al compasso. L’artista sottolinea la necessità di recuperare il diritto al proprio corpo per quello che è e non per quello che deve essere, o meglio, che la società vuole che sia.

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- Barbara Tosi

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